Una lunga passeggiata alla scoperta delle bellezze naturali del Monte Cimino.

L'itinerario, diviso in tre brevi tappe e ben segnalato con apposita cartellonistica, si percorre a piedi senza eccessiva fatica, in circa un'ora e mezza. ln mountain bike il percorso risulta, invece, di media difficoltà; lo si consiglia, quindi, a chi è ben preparato atleticamente, ricordando che con la due ruote il terzo tratto dell'itinerario è percorribile soltanto fino alla sorgente di Acquagrande e che, sempre con la bici, per motivi di tutela ambientale, non si può entrare nella secolare faggeta del Cimino.

Lungo il percorso sono disposte alcune aree picnic, caratterizzate tutte dalla presenza di fonti con acqua sorgiva.

Nei periodi particolarmente siccitosi le fonti sono, a volte, soggette a prosciugamento. D'estate, quindi, è bene portare con se una buona scorta d'acqua. Le quote non eccessivamente elevate, consigliano di effettuare l'escursione nei mesi più freschi, in primavera e in autunno, quando i boschi si presentano nella loro veste più suggestiva, ma anche d'inverno, quando gli alberi spogli e le limpide e fredde giornate di tramontana permettono la visione di ampi panorami.

D'estate fa caldo e allora bisogna approfittare della frescura delle primissime ore del mattino.

In Faggeta si arriva comodamente con l'automobile, percorrendo otto chilometri di strada asfaltata.

Ma le bellezze naturali del Monte Cimino, la sua flora, la sua fauna, le tracce del suo passato storico e geologico, la suggestione di certi silenzi, le tradizioni della sua gente, possono cogliersi soltanto affrontando una lunga "passeggiata" di circa sei chilometri.

Da assimilare senza fretta, passo dopo passo, su antichi sentieri e mulattiere, dove lo sguardo può essere chiuso nel folto del bosco o talvolta spaziare su splendidi panorami.